Il Teuzzone, Venezia, Pasquali, 1744 (Teuzzone)

 SCENA X
 
 SIVENIO e CINO
 
 SIVENIO
 Qui tosto il reo si guidi.
 CINO
 Tutto abbiam vinto, amico; e pur non posso
 vincere i miei rimorsi.
 SIVENIO
755Dei regnar, dei goder; e hai cor sì vile?
 CINO
 Aver ci basti un innocente oppresso;
 nol vogliamo anche estinto.
 SIVENIO
 No no, colpa imperfetta
 ricade nell’autor. Siamo in un mezzo
760che o perir ci conviene o compir l’opra.
 CINO
 In noi l’odio cadrà, l’infamia in noi.
 SIVENIO
 Da sé stesso alfin more,
 come fiamma senz’esca, odio impotente;
 e la colpa felice anche è innocente.
765Ecco il prence. Suoi giudici sediamo.
 Condannato egli sia.
 Non mancano al poter giammai pretesti.
 Ogni nostro delitto è già suo fallo;
 e non abbia riguardi un reo vassallo.