Il Teuzzone, Venezia, Pasquali, 1744 (Teuzzone)

 SCENA XV
 
 ZELINDA ed ARGONTE
 
 ZELINDA
 Argonte, io non m’inganno. Una rivale
 scopro in Zidiana.
 ARGONTE
                                    E l’amor suo ti giova.
 ZELINDA
505Non mai con pace una rival si trova.
 Al mio signor si occulti
 una fiamma che il veste
 di regal luce.
 ARGONTE
                           La sua fede offendi
 col dubitarne.
 ZELINDA
                             Io non sarei sì amante,
510se men fossi gelosa.
 ARGONTE
 Ma Zidiana è matrigna e tu sei sposa.
 ZELINDA
 Non van sempre concordi
 innocenza ed amore. In traccia andiamo
 del mio Teuzzon. L’incominciata frode,
515che a lui serbò la vita,
 saprà rendergli forse anche il suo regno.
 ARGONTE
 Lieto sia, com’è giusto, il tuo disegno.
 ZELINDA
 
    Non si serva con mia pena
 all’amor della rival.
 
520   Vaga fronte, ch’ostro cinga,
 può dar crollo e far lusinga
 ad un’alma più leal.