Il Teuzzone, Venezia, Pasquali, 1744 (Teuzzone)

 SCENA X
 
 ZELINDA ed ARGONTE co’ tartari
 
 ZELINDA
 Udisti, Argonte, udisti?
 ARGONTE
 Si prevengano i mali.
 ZELINDA
                                          Ah! Che far posso?
 Donna? Sola? Straniera? In tal periglio?
315Suggeritemi, o dei, forza e consiglio.
 ARGONTE
 Teuzzon si avvisi e cerchi...
 ZELINDA
 Per non solite vie tentar conviene
 la comune salute.
 Miei fedeli, si taccia
320la sorte mia. Voi nella reggia il passo
 cauti e occulti vi aprite. Ove fia d’uopo,
 al vostro braccio avrò ricorso. Argonte
 solo mi segua, ove m’inspiri il cielo.
 ARGONTE
 E verran meco ardir, costanza e zelo.
 ZELINDA
 
325   Salvatemi il mio sposo
 che pur è vostro dono,
 o sommi dei.
 
    Se tor voi mi volete
 quello in cui viva io sono,
330deh prima recidete
 i giorni miei.