Il Teuzzone, Venezia, Pasquali, 1744 (Teuzzone)

 ARGOMENTO
 
    Troncone, imperadore della Cina, restò ucciso in una battaglia da lui data a’ ribelli, pochi giorni dopo ch’egli aveva sposata ma non goduta Zidiana, giovane di bassa nascita ma di vasti pensieri, amata per l’innanzi da Cino e da Sivenio, i due primi ministri della corona. Per ragione di nascita e di virtù apparteneva l’imperio a Teuzzone, figliuolo di Troncone; ma Zidiana procurò di usurparglielo, comeché poi ne fosse scacciata, rimanendo egli nel legittimo suo possesso con Zelinda, principessa tartara sua sposa.
    Su questa istoria si fonda la favola, la quale prende altresì molti fondamenti da varie leggi e riti de’ Cinesi, riferiti dal padre Martini nella sua prima Deca e da altri scrittori delle cose di questo imperio.
    I. Non sempre passava la corona nel prossimo erede. Bisognava che questi ne fosse confermato dal testamento dell’antecessore monarca e dalla consegna del sigillo imperiale, il primo de’ quali era affidato al governatore del regno e l’altro al generale dell’armi.
    II. In un certo giorno dell’anno, che qui si accenna essere il primo di maggio, si fa nella Cina la solennità della giumenta, con ornarsi la sala o il cortile regio di addobbi pastorali, e ciò in memoria della nascita del mondo, creduta da’ Cinesi in tal giorno pel calcio che diede una vacca ad un uovo, onde ei dicono che quest’universo sortisse.
    III. Ognuno suol farsi in vita il sepolcro e questo a cielo aperto e sotto di un qualche albero.
    IV. Lungo tempo durano le solennità de’ funerali, prima alla sepoltura e poscia al cadavere.
    V. Amida è una delle supreme loro deità.
    VI. Quando nella monarchia alcuno è in pericolo di vita o pure in necessità di avanzare i suoi disegni, si finge indovino o inspirato da qualche deità, di che leggonsi frequenti esempli nelle sue istorie.
    VII. Ognuno ha quante mogli li piace o quante può mantenerne.
    Tanto ho dovuto avvertire per piena intelligenza del dramma.
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