Il Teuzzone, Milano, Malatesta, 1706

 SCENA XIII
 
 ZELINDA
 
 ZELINDA
 Ombre, con qualche pace
1580resto fra noi. V’è un certo
 lume fra’ vostri orrori
 che ad onta del mio affanno empion quest’alma
 di un’imagine lieta e lusinghiera.
 Intendo. Ancor si serba
1585de l’idol mio qualche sembianza in voi;
 e voi ne offrite a me l’idea che adoro,
 per letargo del duol, non per ristoro.
 
    Al dispetto del mio duolo,
 un pensier mi fa sperar.
 
1590   Io mi veggio in fra catene;
 il mio bene è presso a morte
 e sia credula o sia forte
 non vuol l’alma disperar.