Il Teuzzone, Milano, Malatesta, 1706

 SCENA XI
 
 EGARO e li sudetti
 
 EGARO
                         Regina...
 ZIDIANA
                                            A la sua pena
 tosto si guidi il reo. Dove la reggia
 splende in lieti apparati,
 cada l’indegno capo
 tronco... Ah! Teuzzon, per la tua vita ancora
1525v’è un momento. Tu stesso
 salvati; il puoi. Le furie mie disarma.
 ZELINDA
 E ten priega per me la tua Zelinda.
 EGARO
 Il momento già passa.
 TEUZZONE
 N’uso in mio pro. Zidiana,
1530premio de l’amor tuo, quella ti resti
 usurpata corona
 che l’altrui frode a me dal crin divelse.
 E tu, che hai de’ miei casi (A Zelinda)
 tanta pietà, vanne, ten priego, vanne
1535a la dolce mia sposa
 con l’avviso fatal de la mia morte.
 Dille che si consoli
 col rimembrar la pura fé che meco
 viene a la tomba; ed in quel punto istesso
1540questo per me le arreca ultimo amplesso.
 
    Quest’amplesso a la mia sposa
 reca e dille che fedele
 sol per lei vado a morir.
 
    Dille poi che a me non dia
1545nel bel sen morte più ria
 la pietà del suo martir.