Eumene, Venezia, Albrizzi, 1697

 SCENA VI
 
 EUMENE e poi PEUCESTE
 
 EUMENE
595Ne l’ardua impresa, a cui ti accingi, o cuore,
 il pianto d’Artemisia
 non ti faccia pietà. Fuggi, se ’l temi,
 que’ begli occhi...
 PEUCESTE
                                   Ah, signor, pietà ti prenda
 de l’afflitta regina.
 EUMENE
600Dov’è?
 PEUCESTE
                 Muor, se tu parti; e l’infelice
 sparsa la fronte ha d’un color di morte.
 Già la sua doglia estrema
 noi tutti in sì gran mali
 per te, per lei, fa impallidir di tema.
 EUMENE
605Che mi narri, o Peuceste!
 PEUCESTE
 Disperata, confusa,
 con piè tremante ella ti cerca e move
 languido il passo. Eccola appunto.
 EUMENE
                                                               O dio!
 Fuggiamo. A’ suoi dolori
610resister non potrai forse, o cuor mio.
 PEUCESTE
 Vado l’opra a compir. Giungesti a tempo. (Ad Artemisia)