Il Teuzzone, Milano, Malatesta, 1706

 SCENA VI
 
 CINO
 
 CINO
 Ecco, Cino, ecco il frutto
1400de le tue colpe. Misero chi base
 pensa di sue fortune un gran delitto!
 Ma tempo è ancor. Risorgi,
 abbattuta virtù, né più s’indugi.
 Teuzzon non anche è morto. Ho forze, ho prove
1405per deluder la frode.
 Chi per tempo si pente
 e ripara l’error, torna innocente.
 
    Esci di servitù,
 misera mia virtù,
1410torna in te stessa.
 
    Soggetti a te gl’affetti,
 gonfi non vadan più
 di averti oppressa.