Il Teuzzone, Milano, Malatesta, 1706

 SCENA V
 
 SIVENIO, CINO
 
 CINO
1385(Il colpo mi stordì).
 SIVENIO
                                       (Fingasi). Amico,
 a l’arbitrio real mi accheto e applaudo.
 Dividasi fra noi
 in sincera amistà regno ed affetto.
 Mio compagno ti accetto.
1390(Ma chi seppe disfarsi
 di un legitimo re, saprà anche meglio
 un ingiusto rival toglier di vita).
 CINO
 (O speranze deluse! O fé schernita!)
 SIVENIO
 
    Benché io l’ami, soffro in pace
1395che tu adori il bel sembiante.
 
    Al mio ben non son crudele,
 fa più merto al più fedele,
 se ha beltà più d’un amante.