Il Teuzzone, Milano, Malatesta, 1706

 SCENA XVII
 
 ZELINDA, ZIDIANA
 
 ZELINDA
 T’ama Sivenio.
 ZIDIANA
                               E tollerarlo è forza.
 ZELINDA
 E Cino ancora è fra’ delusi amanti.
 ZIDIANA
 Lusingarlo a me giova.
 ZELINDA
                                            (E a me saperlo).
1075Ma del caro tuo prence...
 ZIDIANA
 Qui mi si guida, e ne sia scorta Egaro,
 per le vie più segrete il reo prigione.
 ZELINDA
 Che far risolvi?
 ZIDIANA
                               Ei sia
 in così avversa sorte
1080arbitro di sua vita e di sua morte.
 Tu là ascosa sarai
 testimon de’ suoi sensi.
 ZELINDA
 Aimè! Perduto ho ’l caro ben!
 ZIDIANA
                                                        Che pensi?
 ZELINDA
 
    Penso ma mi confondo;
1085mi parlo, mi rispondo
 e nulla intendo.
 
    Penso se vincerà
 lo sdegno o la pietà;
 ma nol comprendo. (Si ritira)