Il Teuzzone, Milano, Malatesta, 1706

 SCENA XII
 
 TEUZZONE, EGARO con guardie e li sudetti
 
 TEUZZONE
 
    Tempo è già di armarti, o core,
930di costanza e di valore;
 
   e se manca infida sorte,
 non manchi ad innocenza anima forte.
 
 SIVENIO
 Teuzzon, rendasi questo
 onore al tuo natal. Siediti.
 TEUZZONE
                                                  Iniquo,
935non pensar che comando
 ti dia sovra di me la mia sciagura.
 Sono il tuo re; tal mi rispetta; e siedo. (Preso un seggio, vi s’asside con disprezzo)
 EGARO
 Generosa virtù!
 SIVENIO
                                Tal siedi e parli,
 perché ti è ignoto ancor che reo ten vieni
940al tuo giudice innanzi.
 TEUZZONE
 Voi miei giudici? Voi? Due bassi e vili
 vapori de la terra osan cotanto?
 Da’ miei stessi vassalli
 giudicato io sarò? Qual legge umana,
945qual divina il permette?
 Altro giudice un re non ha che il cielo.
 CINO
 Chi dare il può questo poter ci diede.
 Zidiana...
 TEUZZONE
                     È usurpatrice.
 SIVENIO
                                                 È tua regina;
 e al suo voler t’inchina.
 TEUZZONE
950Perfido! Che ’l mio core
 giustifichi per tema un tradimento?
 CINO
 (Rimprovero crudele, al cor ti sento).
 SIVENIO
 Contender seco è un avvilire il grado.
 Tuo ufficio, Egaro, sia
955segnar le accuse, le difese e gl’atti
 del giudicio sovrano.
 EGARO
 Mi accingo a l’opra. (Siede ad un tavolino minore a canto al tribunale)
 TEUZZONE
                                       Empio giudicio insano!
 SIVENIO
 Teuzzon, per te del regno
 sono infrante le leggi. A’ voti estremi
960del genitor disubbidisti. Il sacro
 giuramento a sprezzar cieca ti mosse
 avidità d’impero.
 Ribel l’armi impugnasti e i nostri acciari
 fuman per te di civil sangue ancora.
965Gravi son le tue colpe.
 Tu ne reca, se n’hai, le tue discolpe.
 TEUZZONE
 De l’opre mie non deggio
 render ragione a tribunal sì iniquo.
 CINO
 Tua nuova colpa è questo
970silenzio contumace.
 SIVENIO
 E mancan le difese a reo che tace.
 CINO
 O rispondi o ne attendi
 il giusto irrevocabile decreto.
 TEUZZONE
 Ma decreto sì indegno
975che orror faccia alla terra, infamia al regno.
 EGARO
 Se nol salva l’amor...
 SIVENIO
                                        Scrivasi, Egaro,
 la fatale sentenza.
 CINO
 (Giudicata così muor l’innocenza).
 TEUZZONE
 Duci, soldati, popoli, a voi parlo;
980a voi m’appello de la legge iniqua,
 spurio aborto d’inganno e di livore.
 Tutte sa le mie colpe
 chi le condanna. Io taccio,
 giudice lui, né ’l suo giudicio approvo,
985se scolparmi ricuso.
 Voi, che del vuoto soglio
 l’anima siete e di chi l’empie il braccio,
 siate il giudice mio. Ragion vi rendo
 di mia innocenza e poi giustizia attendo.
 SIVENIO
990Tu segna ancor l’alto decreto.
 CINO
                                                       O numi!
 TEUZZONE
 Se in me d’ira civil...
 SIVENIO
                                         Tacciasi. A reo
 convinto e condannato
 più non lice produr vane discolpe.
 TEUZZONE
 Suddito infame!
 SIVENIO
                                 Egaro,
995si riconduca a la prigion primiera.
 Poco là dureran le tue ritorte,
 che a disciorle verrà, verrà la morte.
 TEUZZONE
 
    Prova sia di mia innocenza
 che con barbara sentenza
1000mi condanni l’empietà.
 
    Chiara prova ancor ne sia
 ch’io la possa acerba e ria
 sostener senza viltà.