Il Teuzzone, Milano, Malatesta, 1706

 SCENA VIII
 
 ZIDIANA e ZELINDA
 
 ZIDIANA
                          Amica,
830qual pietà per Teuzzon? Qual turbamento?
 ZELINDA
 Ne la sua morte il tuo dolor pavento.
 ZIDIANA
 Opra fia del mio cenno
 la sua salvezza.
 ZELINDA
                              Ed in mercé ne avrai
 un cor tenero e grato.
 ZIDIANA
835Fan sempre i gran favori un grande ingrato.
 ZELINDA
 Non è mai sconoscente il generoso.
 ZIDIANA
 Ad un timido amor tu fai lusinga.
 E credi tu che alfine
 ceda l’alma orgogliosa a’ miei desiri?
 ZELINDA
840Vuoi ch’io libera parli e senza inganno?
 ZIDIANA
 Sì, ten priego.
 ZELINDA
                             Il suo core
 non è facil trofeo. Zelinda il tiene,
 Zelinda, a cui già tempo
 diè nel tartaro ciel fede di sposa.
 ZIDIANA
845E sprezzata sarò per altra amante?
 ZELINDA
 Non disperar. Lo vinceranno i tuoi
 favori eccelsi e ’l tuo destin presente.
 Tutto può amor di vita e amor di trono.
 (S’ei mi tradisce, ah! che di morte io sono).
 
850   Sì facile al tuo amor
 non troverai quel cor
 che ti dà pena.
 
    Ma in premio di tua fé
 ei spezzerà per te
855la sua catena.