Il Teuzzone, Milano, Malatesta, 1706

 SCENA VII
 
 EGARO e le sudette
 
 EGARO
 Mia sovrana, a’ tuoi voti
815propizio è ’l cielo. Or sei regina. Hai vinto.
 ZIDIANA
 Fortunata vittoria!
 EGARO
 Base di tua grandezza e di tua gloria.
 ZELINDA
 Ma del prence che avvenne?
 ZIDIANA
 Ch’è di Teuzzon?
 ZELINDA
                                  Morto egli è forse?
 EGARO
                                                                      Ei vive;
820ma volte in lui l’armi, le forze e l’ire
 gli tolgon le difese e non l’ardire.
 ZELINDA
 Cadrà, se tardi... Ah... Nol soffrir...
 ZIDIANA
                                                                Vi sento,
 teneri affetti. Egaro,
 va’, riedi al campo, i cenni miei vi reca.
825Salvisi il prence e basti
 che prigioniero al mio poter si renda.
 Così pietà m’impone.
 EGARO
                                          E non amore?
 ZIDIANA
 Tu l’arcano ne sai. Salva il mio core.
 EGARO
 Parto veloce.