Eumene, Venezia, Albrizzi, 1697
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SCENA PRIMA
ANTIGENE
ANTIGENE
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Ed è vero? E lo credo?
Eumene a noi ritorna?
Eumene io rivedrò? Perché disciorlo
Laodicea da’ suoi ceppi?
Ah! Qual orror m’assale?
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Qual rimorso? Il mio fallo
mi divien pena. A’ danni miei già sento
rivoltarsi il mio cuor. Crudel, che feci?...
Ma t’assicura, Antigene. Innocente
forse Eumene ti crede; e te tradito
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non avrà forse Laodicea. Fa’ cuore.
Rasserena il sembiante.
Potria reo palesarti il tuo timore.