Statira (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA II
 
 ARSACE
 
 ARSACE
 Speranza sventurata!
830Non bastano ad Oronte
 le furie sue? Vuol che Statira anch’essa
 serva lor di stromento?
 E lo soffrite, o dei? Così nimico
 è della Persia il vincitor che toglie
835a noi sin la virtù? Vuol che i delitti
 sien passi al trono e che un crudel decreto
 sia l’auspizio del regno? Alle regine
 tinga gli ostri ’l mio sangue? E scellerato,
 empie le fa, pria che felici? Agli astri
840nego... Ma taci, Arsace;
 e se giova a Statira il tuo morire,
 soffri ch’essa il comandi e muori in pace.
 
    A quel ben che voi perdete,
 su correte,
845amorosi miei sospiri,
 e fermatevi al suo piè.
 
    Se vi chiede che volete,
 rispondete:
 «Siamo gli ultimi respiri
850di colui che muor per te».