Statira (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IX
 
 IDASPE
 
 IDASPE
 Idaspe... Ah, no. Ti svegli
190a più giusti furori
 il rammentar qual sei, non qual ti fingi.
 Idreno sfortunato,
 sai ben qual sia l’iniquo Oronte? Il crudo
 ti uccise il padre. Ti rapì ’l superbo
195d’Issedon la corona; e vai per esso
 rammingo e vil, mentito il nome e il grado.
 Una giusta vendetta,
 cieli, vi chieggo alfine.
 Per mia man cada l’empio; e se avrò morte
200sul cadavere suo, morrò da forte.
 
    Di un barbaro, di un empio
 vo’ far vendetta e scempio,
 lungi da me pietà.
 
    Da un’anima feroce
205s’impari crudeltà.