Statira (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VII
 
 ORONTE e guerrieri
 
 ORONTE
 Sinché i Persi divisi
 tiene in guerra civil l’odio feroce,
130non si perda, o miei duci,
 una certa vittoria. Ite e là dove
 da sé, pria che da voi, vinto è il nimico,
 abbattete i ripari, empiete il campo
 di stragi e sol vi resti
135in fiero aspetto un solitario orrore,
 funesto al guardo e spaventoso al core.
 
    Ite, la morte
 con braccio forte,
 anime intrepide,
140a popolar.
 
    Sì certa e facile
 v’è la vittoria
 che senza gloria
 fia il trionfar.