Statira (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA IV
 
 BARSINA e li suddetti
 
 BARSINA
 E Barsina l’avrà.
 STATIRA
                                 L’abbia; ma senta
 il continuo rimorso
 di un’ingiusta ragion.
 BARSINA
                                          Ragion mi sia
 il principiare il regno
890col gastigo di un reo, di un traditore.
 ARSACE
 Usa il poter che hai sul mio fato e lascia
 illesa la mia fama.
 BARSINA
 La ferita di Oronte...
 STATIRA
                                        Ei n’è innocente.
 BARSINA
 Orsù, cessin le accuse e le difese.
895Sai qual ti penda, Arsace...
 STATIRA
                                                   Il sa né teme.
 BARSINA
 Taci; ed esso risponda. Qual ti penda
 grave destin sul capo?
 ARSACE
 Il so.
 BARSINA
             Che in mio comando
 è ’l viver tuo?
 ARSACE
                            Mi è noto.
 BARSINA
900Che il tuo giudice estremo
 ho in questa mano?
 ARSACE
                                       Ed io ne attendo il voto.
 BARSINA
 Sentilo dunque...
 STATIRA
                                  Io già ’l prevedo. Vieni
 qual ministra di Oronte.
 BARSINA
 No, più bella speranza
905diè moto a’ passi, al core...
 ARSACE
 Or via, mostra quel foglio
 che segnò il tuo furor. Fa’ ch’io rimiri
 impressa nel tuo nome
 l’autorità del mio morire; e serva
910a le grandezze tue la mia ruina.
 BARSINA
 Eh! Arsace, sì crudel non è Barsina.
 STATIRA
 (Che pretende costei?)
 ARSACE
                                             Siegui.
 BARSINA
                                                             Non leggi
 nel mio tacer ciò che ti salva? Ascolta.
 Io t’amo, Arsace, io t’amo.
915Udisti in pochi accenti
 il tuo destin. Tacqui finor; ma tacqui
 perché aver io non vidi
 merto da la beltà per farti amante.
 Orché il favor di un beneficio illustre
920fa la scorta al desire,
 qui te lo scuopro. Eleggi.
 Il tuo viver ti reco o ’l tuo morire.
 STATIRA
 Così si cerca amor?
 BARSINA
                                      Parlo ad Arsace.
 Egli risolva; egli risponda.
 STATIRA
                                                  O audace!
 ARSACE
925E risolvo e rispondo. Amo Statira.
 BARSINA
 A Barsina così?
 STATIRA
                               Così a Barsina.
 BARSINA
 Or va’, salva il tuo fido
 da l’ire mie, da questi lacci; ed egli
 sia tuo campion, per innalzarti al regno.
930Tu morrai, come indegno
 del mio soccorso insieme e del mio affetto.
 ARSACE
 Pria che il soccorso tuo, la morte aspetto.
 BARSINA
 
    Vuoi la morte? E morte avrai.
 
 ARSACE
 
 E contento io morirò.
 
 BARSINA
 
935Infelice io ti vedrò.
 
 STATIRA
 
    Ma infedel non lo vedrai.
 
 BARSINA
 
 Vuoi la morte? E morte avrai.