Statira (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705
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SCENA PRIMA
ARSACE e DARIO
ARSACE
E l’empie leggi ubbidirà Statira?
DARIO
Temo il comun destino.
ARSACE
E fia mia pena
la colpa altrui?
DARIO
Come?
ARSACE
Il mio ferro, amico,
non si arrossì di un tradimento.
DARIO
E resta
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senza discolpa un tanto eroe?
ARSACE
No, Dario.
Mia discolpa è ’l mio nome;
e se lice, il tuo zel sia mia difesa.
DARIO
Difenderò con opportuna aita
le ragioni del regno e la tua vita.
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Si cimenti con la sorte
questo sen ch’è tua speranza.
Ed impari ad esser forte
dal valor di tua costanza.