Statira (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705
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Copia
SCENA XVII
DARIO
DARIO
Ami Oribasio e per regnar sia ingiusto.
Dario ami pur; ma legge
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sia del suo amor quella virtù che il regge.
Se innocente spieghi il volo,
pura e bella tortorella,
senti l’aura che ti affida
e ti guida a riposar.
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Se l’umor comparte ai fiori
quel ruscello chiaro e bello,
sente l’aura che gli dice:
«Va’ felice insino al mar».
Fine dell’atto primo