Statira (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA XI
 
 ARSACE, ORIBASIO
 
 ORIBASIO
 Arsace, al breve indugio
 tu dei del viver tuo gli ultimi avanzi.
 ARSACE
 Non è sì lieve impresa,
 Oribasio, qual pensi, il tuo trionfo.
 ORIBASIO
255Mi sostiene il valor.
 ARSACE
                                       Non la ragione.
 ORIBASIO
 Dee Barsina regnar.
 ARSACE
                                        Tanto ti giova
 che le pretese sue perda Statira?
 ORIBASIO
 A l’armi, a l’armi, ogni contesa è vana.
 ARSACE
 Già ’l ferro è su la destra.
 ORIBASIO
                                                I nostri acciari
260bevan l’ultimo sangue.
 ARSACE
                                            E pronto io sono.
 ORIBASIO
 E pietà qui non s’usi e non perdono.