Statira (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA IV
 
 STATIRA, BARSINA, DARIO
 
 DARIO
 Artaserse insepolto
 senza l’onor del rogo ancor sen giace.
85L’estremo ufficio differir non lice.
 Tutto è in Tauris disposto; e sol la vostra
 pietà ci manca.
 BARSINA
                               Io verrò in breve.
 STATIRA
                                                                 O quanto
 mi costi, incauta ambizion! Già sono
 ria con l’amante, empia col padre. L’uno
90metto in rischio di vita e niego a l’altro
 la pace del sepolcro. Andiamo, o duce.
 
    Empia figlia, ingrata amante,
 niego il rogo al padre estinto,
 mando a morte il caro bene.
 
95   Già ti sdegno, amor di regno
 che fai solo ad un istante
 le mie colpe e le mie pene.