Ambleto (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XVII
 
 FENGONE incatenato in atto di svegliarsi
 
 FENGONE
 Orribili fantasmi,
 spaventi dell’idea, furie dell’alma,
 lasciatemi, fuggite;
 e dov’è Veremonda orror si sgombri.
1480Veremonda, ove sei? Sogno? Ad un sasso
 siede Fengon? Ferrea catena il preme?
 Ov’è lo scettro? Ove il diadema? Il manto? (Si leva)
 Chi me qui trasse? E questa,
 questa è la reggia alle mie gioie eletta?
1485Veremonda, Siffrido,
 servi, custodi... Oh dei! Non vi è chi franga
 i duri ceppi e il mio destin compianga?
 
    Stelle, dei, vassalli, amici,
 terra, ciel... tutti ho nimici;
1490ho nimico anche il mio cor.
 
    Cielo, terra,
 fate pur, fatemi guerra;
 voi non siete il mio terror.
 
    Il mio cor sol mi spaventa
1495e diventa mio dolor.