Ambleto (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VII
 
 AMBLETO e VALDEMARO
 
 VALDEMARO
 In me che speri, amore?
 AMBLETO
                                               Amor nel petto
665chiuso trattieni? Io vo’ che spieghi i vanni
 prima a’ bei rai della mia diva e poscia
 meco venga a posar.
 VALDEMARO
                                        Dove?
 AMBLETO
                                                       Sul trono.
 VALDEMARO
 Come?
 AMBLETO
                 Non sai che il re de’ cori io sono?
 VALDEMARO
 (Mi fa dolor benché rivale). Io parto.
 AMBLETO
670Ferma. Dov’è il valore
 della tua man? Vediamlo.
 Di’, non sei tu di questo ciel l’Atlante?
 Così lo reggi? Di’, così ’l difendi?
 Ma questo, che sospendi al nobil fianco
675illustre arnese, a te che serve?
 VALDEMARO
                                                         È il brando,
 stromento a’ miei trionfi.
 AMBLETO
                                                 Sì, lo veggio,
 e di pianto e di sangue
 che sparse l’innocenza, ancor fumante.
 Vanne; e ad uso miglior da te s’impieghi.
680Segui l’esempio mio.
 Venga la clava e si apparecchi intanto
 de’ mostri ’l sangue e de’ tiranni ’l pianto.
 
    Vieni e mira come gira
 dalla cima fino al fondo
685sconcertato tutto il mondo.
 Non lo voglio più così.
 
    Quella notte troppo dura
 ed oscura i rai del dì.
 Non lo voglio più così.
 
690   Di’ a quel monte che si abbassi,
 perché i passi m’impedì.
 Non lo voglio più così.