Eumene, Venezia, Albrizzi, 1697

 SCENA PRIMA
 
 EUMENE e l’esercito in ordinanza
 
 EUMENE
 Siamo, illustri guerrieri, anime invitte,
 de le nostre fatiche al fin pur giunti.
 Già con pallida luce
 a l’empia Laodicea sfavilla in fronte
5l’usurpato diadema e indarno oppone
 a la nostra costanza
 la superba città l’alte sue torri.
 Sorgerà ’l nuovo sole
 co’ vostri applausi; ed Artemisia alfine,
10gran figlia d’Ariarato,
 mercé del vostro braccio, andrà più lieta
 in un dì sì giocondo
 sul patrio soglio a dar le leggi al mondo.
 Ite; e un breve riposo,
15sin che l’ombra notturna il ciel ricuopre,
 l’alme rinfranchi, onde vi trovi il giorno
 più pronti a l’armi e più feroci a l’opre (Parte l’esercito)
 
    Cari affetti, brillatemi in seno
 fra le gioie d’un certo piacer.
 
20   Né la dubbia speranza del bene
 tenga in pene
 più quest’alma vicina a goder.