Ambleto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA XVII
 
 FENGONE incatenato in atto di svegliarsi
 
 FENGONE
 Orribili fantasmi,
 spaventi de l’idea, furie de l’alma,
 lasciatemi, fuggite;
1480e dov’è Veremonda orror si sgombri.
 Veremonda, ove sei? Sogno? Ad un sasso
 siede Fengon? Ferrea catena il preme?
 Ov’è lo scettro? Ove il diadema? Il manto? (Si leva)
 Chi me qui trasse? E questa,
1485questa è la reggia a le mie gioie eletta?
 Veremonda, Siffrido,
 servi, custodi... O dei! Non v’è chi franga
 i duri ceppi e ’l mio destin compianga?
 
    Stelle, dei, vassalli, amici,
1490terra, ciel... tutti ho nemici;
 ho nemico anche il mio cor.
 
    Cielo, terra,
 fate pur, fatemi guerra;
 voi non siete il mio terror.
1495Il mio cor sol mi spaventa
 e diventa mio dolor.