Ambleto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA X
 
 ILDEGARDE
 
 ILDEGARDE
 Degno ch’io l’ami è ’l duce;
 e in esso il grado, in esso il nome onoro;
 ma indarno ei si consola.
 Se Ambleto, perché folle, a lui mi dona,
1265Ambleto, perché vago, a lui m’invola.
 
    È troppo amabile quel bel sembiante
 che lagrimar, che sospirar mi fa.
 
    Ma ’l duol maggiore del core amante
 è ch’ei nol mira quando sospira
1270ed il suo piangere egli non sa.