Ambleto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA VI
 
 AMBLETO e VEREMONDA
 
 AMBLETO
 
1130   Mi rinasce più bella, più lieta
 del piacere nel sen la speranza;
 
    e de’ mali vicino a la meta,
 tutto il duolo diventa costanza.
 
 VEREMONDA
 Quale speranza! Ambleto,
1135o la tua testa o la mia man vuol l’empio.
 
    L’una e l’altra è più che morte.
 
 AMBLETO
 
 Alma mia, ti vo’ più forte.
 
 VEREMONDA
 Qual scampo in sì grand’uopo?
 AMBLETO
 Quello che più opportuno è col tiranno,
1140la lusinga, l’inganno.
 VEREMONDA
 Ah! Caro, a la tua vita, a l’onor mio
 in quest’ombre s’insulta.
 AMBLETO
 Ed in quest’ombre avrai soccorso. Fingi.
 VEREMONDA
 Meco in breve il lascivo
1145favellerà di amori.
 AMBLETO
 E tu pur amorosa a lui rispondi.
 VEREMONDA
 Chiederà i dolci sguardi.
 AMBLETO
                                                E tu cortese
 l’ire n’esiglia e li componi al vezzo.
 VEREMONDA
 Stenderà l’empia man...
 AMBLETO
                                               La tua l’incontri.
 VEREMONDA
1150Guiderammi agli altari...
 AMBLETO
                                                Ove si esiga
 la marital non osservabil fede.
 VALDEMARO
 Che più? Che più? Vuoi ch’ei mi tragga, o dei!
 al talamo abborrito e ch’io vel segua?
 AMBLETO
 Sì, principessa, e questo,
1155questo il termine sia de’ suoi contenti.
 VEREMONDA
 Ambleto, o tu vaneggi o tu mi tenti.
 AMBLETO
 Io vaneggiar, quando son teco e solo?
 Il mio consiglio...
 VEREMONDA
                                  Intendo.
 Tel detta una viltà. Perder la vita
1160temi più che il tuo amore;
 e spergiura mi vuoi, perché sei vile.
 AMBLETO
 Io vil ti vo’ spergiura? Amo me stesso
 io più di Veremonda?
 lo che, se mille vite avessi in seno,
1165mille a te ne darei?
 Ne temi ancora? I tuoi sospetti ingiusti
 sul mio sangue cancelli. Addio. Già vado
 tutto amor, tutto ardire al fier regnante.
 Più non fingo deliri.
1170Suo rival, suo nemico a lui mi svelo
 e una morte gli chiedo,
 non so se disperato o generoso,
 che sia insieme mia gloria e tuo riposo.
 VEREMONDA
 Ferma e perdona, o caro,
1175a gelosa onestà. Pronta già sveno
 al tuo voler gli affetti.
 AMBLETO
                                          In tua difesa
 m’avrai nel maggior uopo; e Valdemaro
 gran parte avrà ne l’opra.
 VEREMONDA
 Valdemaro che infido...
 AMBLETO
                                             I dubbi accheta.
1180Per lui prese avria ’l campo
 l’armi in nostro favor; ma ’l re, che quindi
 volgeva alor ver la cittade il passo,
 per via il rattenne e l’obbligò al ritorno.
 Fummo sorpresi. Ei traditor ci parve
1185ma la nostra sventura era sua pena.
 Chiare prove ei poc’anzi
 diemmi di fede. Io te n’accerto; e solo
 manca l’opra a compir la tua lusinga.
 VEREMONDA
 Servasi al tuo destino e amor si finga.
 
1190   Teneri sguardi,
 vezzi bugiardi
 già mi preparo a fingere,
 anima mia, per te.
 
    Ma in prova de l’affetto
1195quanto userò più frode,
 il merito e la lode
 tanto più avrò di fé.