Ambleto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA XI
 
 ILDEGARDE e VALDEMARO
 
 ILDEGARDE
 Vanne, o perfido, va’. Sentimi, o duce,
 non è disprezzo, no, non è rifiuto
 il negarti la destra; è una ragione
320del cor ch’è già perduto in altri lacci.
 VALDEMARO
 Con l’esempio del mio, lodo il tuo core.
 Ma dimmi, ami Fengone?
 ILDEGARDE
                                                  Adoro Ambleto.
 VALDEMARO
 Siegui ad amarlo. (Essa un rival mi toglie).
 Io Veremonda.
 ILDEGARDE
                               Siegui.
325Segui e spera mercé. Le sue catene
 la renderan men fiera.
 VALDEMARO
 Essa troppo è crudele.
 ILDEGARDE
                                           Eh! Siegui e spera. (Parte)
 VALDEMARO
 
    La speme del nocchiero è in una stella;
 e ne la speme ha la sua stella amore.
 
330   Se l’uno è abbandonato, ahi, che procella!
 Se l’altro è disperato, ahi, che dolore!