Ambleto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA VIII
 
 FENGONE con guardie e li suddetti
 
 FENGONE
 Fra queste braccia ed a l’onor di questi
215spettacoli di gioia
 vieni, illustre campione, invitto duce.
 Vincesti; eguale al merto
 premio si dee. Tua sia la Falstria. È degno
 che stringa scettro il difensor d’un regno.
 VALDEMARO
220Si è vinto, o gran monarca,
 con l’armi tue, con la tua gloria. Pure
 se qualche prezzo a l’opra
 vuoi conceder, signore, ecco i miei voti.
 Suddita a le tue leggi
225Falstria rimanga. In dono od in mercede
 sol si dia Veremonda a la mia fede.
 FENGONE
 Duce...
 VEREMONDA
                No. A Veremonda,
 benché vinta e cattiva,
 si lasci in libertà ch’ella risponda.
230La ragion, che ti diero armi e fortuna
 su la mia vita, è tuo trofeo. Di questa,
 Valdemaro, disponi. Io son tua spoglia.
 Ma che ingiusto tu voglia
 stendere ancor sovra gli affetti miei
235l’autorità della vittoria e ’l frutto,
 soffri ch’io ’l dica, è tropp’orgoglio, o duce.
 Libera ho l’alma e in lei
 le tue conquiste alcun poter non hanno.
 Tu se’ mio vincitor, se vuoi mia vita;
240ma se pensi al mio cor, se’ mio tiranno.
 E tu, signor che in fortunato impero
 reggi la Dania ed hai propizio il fato,
 non ti abusar del suo favor. Sostieni
 contro un superbo amor la mia costanza;
245né soffrir che trionfi
 su le perdite mie l’altrui baldanza.
 FENGONE
 In me, vergine eccelsa,
 non troverai, qual pensi, un re nemico.
 Rasserena il bel volto e tutto attendi
250da un re che ti assicura (e che ti adora).
 VALDEMARO
 (Delusi affetti, e non morite ancora?)
 FENGONE
 Se a le tue brame, o duce,
 Veremonda si oppone, il re ne assolvi;
 pur non andrai senza mercé. Qui tosto
255venga Ildegarde. Intanto
 meco ti assidi. (A Veremonda)
 VEREMONDA
                               O ciel! Deh! Col mio duolo
 del trionfo il piacer non si funesti.
 FENGONE
 Tutto a te si conceda.
 VEREMONDA
 
    Ne la mia
260sfortunata prigionia
 sospirando ti dimando
 questa sola libertà.
 
    Quando un’alma non è in calma,
 piange solo
265le ragioni del suo duolo
 e piangendo amar non sa.