Antioco (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IV
 
 STRATONICA e TOLOMEO
 
 STRATONICA
 Qual dolor? Quai spaventi?
555Attonita è la corte,
 mesti i custodi, alto silenzio... Ah temo.
 Qual orror sì funesto
 gli animi, o prence, in dì sì lieto ingombra?
 TOLOMEO
 Dalla fuga di Antioco
560sorpreso è ognun. Ne freme
 tutta la corte e teme
 nello sdegno del padre il mal del figlio.
 STRATONICA
 Soccorretelo, o dei.
 ANTIOCO
 Sì sì. Prence nascesti e figlio sei. (In atto di partire)
 STRATONICA
565Antioco.
 ANTIOCO
                   Ah, mia regina.
 TOLOMEO
                                                  (Osservo e ascolto).
 STRATONICA
 Me qui vedi...
 ANTIOCO
                             E il mio duolo
 cresce nel rivederti; e l’empia sorte
 a numerar mi astringe
 fra’ mali miei la tua presenza ancora.
 STRATONICA
570Principe, del tuo core ov’è l’invitta
 costanza? Un sol momento
 di te trionfa? Al fato
 sì tosto cedi? E il tuo crudel martoro...
 Ma qual pallore? Antioco...
575Numi, soccorso.
 ANTIOCO
                                Oimè... Regina... Io moro... (Sviene)
 TOLOMEO
 (D’amor ei sviene). Antioco.
 STRATONICA
                                                      Antioco. Oh dio!
 TOLOMEO
 Frena, regina, il duolo.
 STRATONICA
 (M’osserva Tolomeo). Prence, condona,
 giusto è l’affanno mio. Sposa del padre,
580tenerezze di madre io deggio al figlio.
 TOLOMEO
 Nobil pietade. (Argene,
 non sospettasti invan).
 STRATONICA
                                            (Men fiere siete,
 pene, se mi uccidete).