Antioco (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VII
 
 STRATONICA
 
 STRATONICA
 
155   Quando potesse un cor
 a suo piacer amar e disamar,
 o saria lieve o non saria dolor.
 
    Ma quel dover languir
 in dura prigionia
160e non poterne uscir
 è troppa tirannia d’ingiusto amor.
 
 Chi mai creduto avrebbe Antioco infido?
 Antioco, che giurommi
 fede immortal nella paterna reggia,
165e pure infido il veggo, infido il trovo.
 Ove m’incontra, ei perde
 l’uso de’ sensi e mi conosce appena;
 ed io seguo ad amarlo?
 Ed io non frango ancor la mia catena?
170No, non la frango ancor; ma se non posso
 render odio per odio, ira per ira,
 non vegga almeno i deboli miei pianti;
 e tu, dentro di te, cor mio, sospira.