Antioco (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA IV
 
 STRATONICA, TOLOMEO
 
 STRATONICA
 Qual dolor? Quai spaventi?
555Attonita è la corte,
 mesti i custodi, alto silenzio... Ah! Temo.
 Qual orror sì funesto
 gli animi, o prence, in dì sì lieto ingombra?
 TOLOMEO
 Da la fuga di Antioco
560sorpreso è ognun. Ne freme
 tutta la corte e teme
 ne lo sdegno del padre il mal del figlio.
 STRATONICA
 Soccorretelo, o dei.
 ANTIOCO
 Sì sì. Prence nascesti e figlio sei. (Per partire)
 STRATONICA
565Antioco.
 ANTIOCO
                   Ah! Mia regina.
 TOLOMEO
                                                  (Osservo e ascolto).
 STRATONICA
 Me qui vedi...
 ANTIOCO
                             E ’l mio duolo
 cresce nel rivederti; e l’empia sorte
 a numerar mi astrigne
 fra’ mali miei la tua presenza ancora.
 STRATONICA
570Principe, del tuo core ov’è l’invitta
 costanza? Un sol momento
 di te trionfa? Al fato
 sì tosto cedi? E ’l tuo crudel martoro...
 Ma qual pallore? Antioco...
575Numi, soccorso.
 ANTIOCO
                                Aimè... Regina... Io moro... (Sviene)
 TOLOMEO
 (D’amor ei sviene). Antioco.
 STRATONICA
                                                      Antioco. O dio!
 TOLOMEO
 Frena, regina, il duolo.
 STRATONICA
 (M’osserva Tolomeo). Prence, condona,
 giusto è l’affanno mio. Sposa del padre,
580tenerezze di madre io deggio al figlio.
 TOLOMEO
 Nobil pietade. (Argene,
 non sospettasti invan).
 STRATONICA
                                            (Men fiere siete,
 pene, se mi uccidete).