Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XIV
 
 ARTASERSE, ASPASIA, BERENICE e poi LIDO
 
 ASPASIA
 Idaspe, e qual mi lasci?
 BERENICE
 Così senza di me ten vai, mia vita?
 ARTASERSE
 Sì, tanta fellonia resti punita.
 ASPASIA
 Punita, sì, ma Aspasia,
1330Aspasia ch’è la rea, perché non more?
 ARTASERSE
 Novo oggetto di sdegno al mio furore.
 BERENICE
 Anch’io, spietato, ho un’alma,
 cui la sorte più ria non fa spavento.
 ARTASERSE
 Novo oggetto di pena al mio tormento.
 ASPASIA
1335Idaspe è mio consorte.
 BERENICE
 Spiridate è mio sposo.
 ASPASIA
 Trarrò la Grecia in armi.
 BERENICE
                                                Ancora il ferro
 saprà stringer Atene.
 ARTASERSE
 Facciasi. Han da morir.
 ASPASIA e BERENICE
                                              Non v’è più spene.
 LIDO
1340Pronto ubbidii.
 ARTASERSE
                               Più non si tardi. Andiamo
 a segnar la senten... Sì, la sentenza
 che la colpa condanni e l’innocenza.
 Innocenza?... A un tal nome,
 man di re, tu vacilli?
 LIDO
1345(Non scrisse ancor).
 ASPASIA
                                       (Par che si penta).
 BERENICE
                                                                           (Io spero).
 ARTASERSE
 Ma che? Certa è la colpa,
 si cercò il parricidio e piacque il prezzo.
 Non punirlo è empietà. Mora chi è reo. (Prende la penna e si ferma)
 Un solo è il reo; due sono i figli; e quale,
1350quale assolvo di loro? E qual condanno?
 Nessuno? Ingiusto son; due? Son tiranno.
 ASPASIA
 Salvami Idaspe. Egli è mio sposo. I patti...
 ARTASERSE
 Innocente lo prova e a te lo salvo.
 BERENICE
 Rendimi Spiridate. Egli è già mio.
 ARTASERSE
1355Non colpevol lo addita e a te lo rendo.
 ASPASIA
 Ascolta la natura.
 BERENICE
 Ascolta la pietà.
 ARTASERSE
                                Giustizia offendo.
 ASPASIA
 Né l’offendi in opprimer l’innocenza?
 ARTASERSE
 Che fier destin? Che strano nodo è il mio?
1360Io giudice tra voi vedo il misfatto
 e il colpevol non vedo.
 Misero, son costretto
 per mio conforto a desiarvi infami.
 Figli... Oh dio! Foste almeno entrambi rei,
1365che allor vi punirei senza dolore,
 perché vi punirei senza rimorso.
 Ma ceda ogni rispetto.
 Scrivasi. Il mio sospetto
 non è poca lor colpa.
1370Purché il reo si punisca, il giusto mora.
 Il giusto!... (Prende la penna e si ferma)
 ASPASIA
                        (Oh legge!)
 BERENICE
                                               (Oh foglio!)
 LIDO
                                                                       (È in forse ancora).
 ARTASERSE
 Scriver non so. Destra, ragion e core
 nol consente e n’ha orrore;
 ma ciò che il re non può faccia il Senato.
1375Tutta in lui si rimetta
 la pietà, la speranza e la vendetta.
 
    Man di padre e man di re,
 non segnasti la sentenza
 per giustizia o per viltà?
 
1380   Quell’orror, che nacque in te,
 fu rispetto d’innocenza
 o interesse di pietà?