Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XII
 
 ASPASIA
 
 ASPASIA
 Aspasia, a questi sensi
 non si arrende il tuo fasto? Ah, sì, s’arrende
 alla pietà che ho del mio amor. Detesto,
 ma forse tardi, l’ire mie. Gli bramo
805ma forse invan gli bramo ambi innocenti.
 Ah, se mai fosse reo,
 e reo per mia cagion, colui che adoro...
 Questo è un pensier in cui mi fermo e moro.
 
    Ah, per chi volete piangere,
810occhi miei, se non piangete
 nel periglio del mio ben?
 
    Questo è il tempo omai di frangere
 quel rigor che racchiudete
 voi ne’ guardi ed io nel sen.