Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA V
ARTASERSE
ARTASERSE
Ah, qual de’ figli è il reo? Qual l’innocente?
Qual di loro punisco e qual difendo?
Idaspe... Spiridate....
Morte, che n’ebbe orror, prevenne il nome
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su le labbra di Arsace
e a lui tolse la vita, a me la pace.
Ho due figli e non son padre.
Se ne assolvo un con l’amor,
quegli forse è il traditor.
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Se poi giusto un ne condanno,
amor dice che m’inganno
e mi sento genitor.