Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XVII
 
 CLEOMENE
 
 CLEOMENE
 Odimi, o ciel, se pure
 merta del ciel l’orecchio un tradimento.
 La madre offesa e il mio timor presente
585ma, più d’ogni altro, amore,
 anche senza sperar, mi rende audace
 e il periglio di Aspasia uccide Arsace.
 
    Amor fedele
 mi vuol crudele, il so.
 
590   A una madre sì tradita
 non si dee negar aita;
 ma negarla all’idol mio
 non si deve e non si può.
 
 Il fine dell’atto primo