Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA XIV
 
 ARTASERSE, ASPASIA, BERENICE e poi LIDO
 
 ASPASIA
 Idaspe, e qual mi lasci?
 BERENICE
 Così senza di me ten vai, mia vita?
 ARTASERSE
 Sì, tanta fellonia resti punita.
 ASPASIA
1325Punita, sì, ma Aspasia,
 Aspasia ch’è la rea, perché non more?
 ARTASERSE
 Nuovo oggetto di sdegno al mio furore.
 BERENICE
 Anch’io, spietato, ho un’alma,
 cui la sorte più ria non fa spavento.
 ARTASERSE
1330Nuovo oggetto di pena al mio tormento.
 ASPASIA
 Idaspe è mio consorte.
 BERENICE
 Spiridate è mio sposo.
 ASPASIA
 Trarrò la Grecia in armi.
 BERENICE
                                                Ancora il ferro
 saprà stringer Atene.
 ARTASERSE
1335Facciasi. Han da morir.
 A DUE
                                              Non v’è più spene.
 LIDO
 Pronto ubbidii.
 ARTASERSE
                               Più non si tardi. Andiamo
 a segnar la senten... Sì, la sentenza
 che la colpa condanni e l’innocenza.
 Innocenza?... A un tal nome,
1340man di re, tu vacilli?
 LIDO
 Non scrisse ancor.
 ASPASIA
                                    Par che si penta.
 BERENICE
                                                                    Io spero.
 ARTASERSE
 Ma che? Certa è la colpa,
 si cercò il parricidio e piacque il prezzo.
 Non punirlo è impietà. Mora chi è reo. (Prende la penna e si ferma)
1345Un solo è ’l reo; due sono i figli; e quale,
 quale assolvo di loro? E qual condanno?
 Nessuno? Ingiusto son; due? Son tiranno.
 ASPASIA
 Salvami Idaspe. Egli è mio sposo. I patti...
 ARTASERSE
 Innocente lo prova e a te lo salvo.
 BERENICE
1350Rendimi Spiridate. Egli è già mio.
 ARTASERSE
 Non colpevol l’addita e a te lo rendo.
 ASPASIA
 Ascolta la natura.
 BERENICE
 Ascolta la pietà.
 ARTASERSE
                                Giustizia offendo.
 ASPASIA
 Né l’offendi in opprimer l’innocenza?
 ARTASERSE
1355Che fier destin? Che strano nodo è ’l mio?
 Io giudice tra voi vedo il misfatto
 e ’l colpevol non vedo.
 Misero, son costretto
 per mio conforto a desiarvi infami.
1360Figli... Oh dio! Foste almeno entrambi rei,
 che alor vi punirei senza dolore,
 perché vi punirei senza rimorso.
 Ma ceda ogni rispetto.
 Scrivasi. Il mio sospetto
1365non è poca lor colpa.
 Purché il reo si punisca, il giusto mora.
 Il giusto?... (Prende la penna e si ferma)
 ASPASIA
                         O legge!
 BERENICE
                                           O foglio!
 LIDO
                                                             È in forse ancora.
 ARTASERSE
 Scriver non so. Destra, ragion e core
 nol consente e n’ha orrore;
1370ma ciò ch’il re non può faccia il Senato.
 Tutta in lui si rimetta
 la pietà, la speranza e la vendetta.
 
    Man di padre e man di re,
 non segnasti la sentenza
1375per giustizia o per viltà?
 
    Quell’orror, che nacque in te,
 fu rispetto d’innocenza
 o interesse di pietà?