Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 Serenissima altezza elettorale,
    si ascolta con tanta stima, in questa Serenissima Dominante come in tutta l’Europa, il nome riverito di vostra altezza elettorale che il portarne in fronte l’onor della protezione diventa un certissimo pegno di fortuna e di felicità. Su tal fondamento si è appoggiata l’industria mia di assicurare al presente drama, con la gloria d’un ornamento sì grande, quell’applauso che non averia potuto sperare da sé medesimo. Consagrandolo alla sovrana benignità di vostra altezza elettorale, ho sospirato il modo come far conoscere al mondo che, se non ho avuto assai di talento per ben comporlo, ho certamente avuto anche troppo di prudenza per ben dedicarlo, impegnando chiunque lo troverà così vantaggiosamente qualificato a passar senza censura sopra tutti quegli errori che possono ascondersi sotto l’ombra favorevole di un tanto padrocinio. Del maggiore di essi, che si è l’ardimento di avermi usurpata una così riguardevole ventura, io me ne imploro con sommessa venerazione da vostra altezza elettorale il perdono, umiliandole in ossequiosa discolpa la passione che ho sempre avuta di pubblicare con qualche occasione il zelo della mia profonda riverenza. A grazia cotanto generosa, degnisi il magnanimo cuore dell’altezza vostra elettorale di aggiungere quella di un clementissimo aggradimento e permettermi che io mi prostri con lo spirito alle serenissime di lei piante, come con la penna al fondo di questo foglio m’inchino, di vostra altezza elettorale umilissimo, riverentissimo ed ossequiosissimo servitore.
 
    N.N.
    Venezia, li 8 gennaio 1705