I rivali generosi, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IV
 
 ELPIDIA
 
 ELPIDIA
605Ingrata libertà, quanto mi costi!
 Per te, Olindo, per te soffre gli strazi
 più acerbi e quelle piaghe,
 che doveano esser mie, loda e ringrazia.
 Ma pur crederlo estinto
610quest’anima ancor viva? Ah, che purtroppo
 trofeo di amore e di vendetta io ’l veggio
 nel proprio sangue immerso. O fier oggetto
 figurarsi quegli occhi
 chiusi alla luce! Udir que’ fiochi accenti,
615fra gli aneliti estremi,
 finir col nome mio! Vedere Olindo,
 Olindo il mio conforto,
 ahi spettacolo, ahi duol! trafitto e morto!
 
    Luci avare, a chi serbate
620le vostre lacrime,
 se le negate
 alla giustizia
 del mio dolor.
 
    Seguite a piangere
625ma il vostro pianto
 non sia di sfogo
 ma di fomento
 al fier tormento
 di questo cor.
 
 Deliziosa che riferisce agli appartamenti di Rosmilda.