Pirro, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IV
 
 PIRRO ed ELLENIA
 
 PIRRO
 Or sì, sdegni di Glaucia, ire d’Ismene,
 v’intendo e vi discolpo.
 ELLENIA
 Che udii! Che vidi! Ah, Pirro,
1285che fia di me? Delusa
 da te, non lo dirò, ma dal mio fato
 ramminga, in odio al padre,
 in favola alle genti, a te in disprezzo,
 ho misera perduto ad un istante
1290patria, onor, genitor, sposo ed amante.
 PIRRO
 Non disperar. Nel campo mio non manca
 ad Ellenia una reggia. Il tempo, il caso,
 la natura, l’amore
 ti renderan pace e consorte. Andiamo.
 ELLENIA
 
1295   Venir teco? Ahi, qual consiglio?
 Se non m’ami, sei mia pena;
 e se m’ami, mio periglio.
 
 PIRRO
 Ti arride il ciel. Viene il tuo amante.
 ELLENIA
                                                                    Glaucia?
 PIRRO
 Colà ti ascondi; e intanto
1300da regina risolvi.
 Cedi al destin; torna ad amar chi dei.
 ELLENIA
 Giusti numi, reggete i sensi miei.