Pirro, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA III
 
 DEMETRIO e i suddetti; ELLENIA in disparte
 
 ELLENIA
 (Vieni, Ellenia infelice; e sii tu stessa
 testimon de’ tuoi mali).
 DEMETRIO
445A te, re de’ Macedoni, Cassandro,
 Pirro, mio re, del cui valor ti sono
 i suoi chiari trofei prova verace,
 se pur la brami, invia salute e pace.
 Pace t’invia ma ne prescrive i patti
450da vincitor. L’Epiro
 resti e la Media in suo dominio; Ellenia,
 tua illustre figlia, a lui
 sia nel regno e nel talamo consorte.
 Scegli a tuo grado; è in tua balia la sorte.
 GLAUCIA
455(Ellenia!)
 ELLENIA
                     (E il credo?)
 ARIDEO
                                              (O fortunati inganni!)
 CASSANDRO
 Il grado che sostieni
 ti toglie all’ire mie. Ma nel tuo Pirro
 ne avrai la pena. A lui ritorna e digli
 che Cassandro non lascia
460ad un fellone un suo diadema in fronte
 e che il regio mio sangue
 sdegna mischiarsi a quel di un empio. Egli altro
 da me non avrà mai
 che guerra ed odio.
 DEMETRIO
                                      Ed odio e guerra avrai.