Pirro, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 ELLENIA con foglio in mano ed ISMENE
 
 ELLENIA
315Prendi, Ismene, e rischiari
 questo foglio di Pirro i tuoi be’ lumi.
 ISMENE
 Amica Ellenia, oh quanto
 giungi opportuna! Oh care note! Oh foglio!
 ELLENIA
 (La ministra son io del mio cordoglio).
 ISMENE (Legge)
320«Mia principessa, in sul cader del giorno,
 ne’ giardini a te noti
 verrò. Me ne assicura
 tregua ed amor. Si chiederanno intanto
 per me tue nozze al regnator Cassandro.
325S’ei non vi assente, in breve
 puniran l’armi nostre il suo furore;
 e alfin dell’odio avrà la palma amore».
 Caro e fido amator! Bei segni impressi
 da man sì illustre, in voi
330bacio... Ah! Gl’impeti, Ellenia,
 di un grande amor condona. Il cor non basta
 tutta in seno a capir la gioia mia.
 ELLENIA
 Hai ragion di andar lieta. (O gelosia!)
 ISMENE
 Ma donde il foglio avesti?
 ELLENIA
335Recollo un servo.
 ISMENE
                                  E partì tosto?
 ELLENIA
                                                             Appunto.
 Che mal saggio consiglio
 stimai fermarlo, ove Cassandro impera.
 ISMENE
 Ben risolvesti. Addio.
 ELLENIA
                                          (Sorte severa!)
 ISMENE
 
    Sugli occhi del mio bene
340le pene scorderò;
 sarò contenta.
 
    E se crudel dolore
 vorrà latrarmi in seno,
 farò che il vinca il core
345o meno il senta.