Pirro, Venezia, Rossetti, 1704

 SCENA VII
 
 GLAUCIA ed ELLENIA
 
 GLAUCIA
 È possibile, o sposa...
 ELLENIA
 È possibile, o sposo...
 GLAUCIA
 Che tu senta pietà de’ miei tormenti?
 ELLENIA
1365Che tu ponga in obblio le andate offese?
 GLAUCIA
 Provasti la mia fede e le soffersi.
 ELLENIA
 Conobbi il fallo e pentimento io n’ebbi.
 GLAUCIA
 O dolce pentimento!
 ELLENIA
 O amabile costanza!
 GLAUCIA
1370Tu mi cangi in diletto anche il mio affanno.
 ELLENIA
 Tu mi fai parer gloria anche il mio inganno.
 GLAUCIA
 
    Tu ravvivi in questo petto
 più diletto e non più amor.
 
 Io godea, per meritarti,
1375di adorarti
 nel disprezzo e nel rigor.
 
 ELLENIA
 
    Dal rossor de la mia colpa
 mi discolpa il tuo goder.
 
    Un amor, ch’è sempre in gioia,
1380divien noia.
 Qualche torto il fa piacer.
 
 Salone reale.