Pirro, Venezia, Rossetti, 1704

 SCENA V
 
 CASSANDRO e GLAUCIA
 
 CASSANDRO
480Giovan, Glaucia, a Cassandro
 di Pirro anche le colpe.
 Già nel tuo cor più non lo temo. In esso
 finì di farmi guerra il suo delitto;
 e per punir l’indegno
485il mio primo trionfo ho nel tuo sdegno.
 GLAUCIA
 Grave perdita, sire, è un fido amico.
 CASSANDRO
 Risarciralla il nodo a te giurato.
 GLAUCIA
 Così sarò ad un tempo
 misero amico ed amator beato.
 CASSANDRO
 
490   Meglio conosci e senti
 il dolce del diletto
 nel pianto e ne’ tormenti
 di un’anima sleal.
 
    Agli occhi di un amante
495non v’è più caro oggetto
 di un misero rival.