Aminta, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XXI
 
 ADRASTO e CELIA
 
 ADRASTO
 Ninfa, l’ora è pur giunta in cui poss’io,
870con meno di rossor, dirti ch’io t’amo;
 viene Adrasto ad offrirti,
 meno audace amator de’ tuoi begli occhi,
 non di fertili armenti,
 non di pingui campagne il basso impero
875ma di un regno non vil lo scettro e il trono,
 caro a me, poiché lice
 farne alla tua beltà tributo e dono.
 L’amor...
 CELIA
                    Condona, o prence,
 se i tuoi detti interrompe
880rozza e semplice ninfa a’ boschi avvezza.
 L’onor, con cui tu pensi
 trarmi da’ boschi ed innalzarmi al soglio,
 m’illustra, sì, ma non mi abbaglia. A questo
 villereccio mio volto,
885mal si confanno e le corone e gli ostri.
 ADRASTO
 Quanto mal ti ravvisi,
 Celia cara e gentil; di queste selve
 esci pur dagli orrori
 ad arricchir del tuo sembiante il mondo,
890a far ragion delle mie fiamme a’ cori.
 Tu neghi? Ancor ritrosa
 al tuo bene ti mostri? Ancora Adrasto
 del tuo amor non è degno?
 Che più darti mi resta?
895Più di un core non ho né più di un regno.
 Parla.
 CELIA
              Poiché mel chiedi,
 per pace tua, per mio riposo, ascolta;
 non ti vo’ lusingar; come poss’io,
 che pastor ti sprezzai, principe amarti?
900Quale amor fora il mio? Credimi, Adrasto,
 se il mio core di amarti
 oggi avesse risolto,
 la tua sorte amerei, non il tuo volto.
 ADRASTO
 Ingrata Celia!
 CELIA
                             Invano
905d’inutili querele armi ’l tuo sdegno.
 ADRASTO
 Meglio risolvi.
 CELIA
                             I voti perdi e i preghi.
 ADRASTO
 Ama il ben che ti giova.
 CELIA
 Il ben che piace è vero ben dell’alma.
 ADRASTO
 Il ciel ti chiama a tant’altezza.
 CELIA
                                                        Il cielo
910vuol ch’io viva qual ninfa.
 ADRASTO
                                                 Amor t’invita.
 CELIA
 Al mio bel Silvio in fronte
 amor scrisse il mio fato.
 ADRASTO
 Così crudel?
 CELIA
                          Costanza
 non fu mai crudeltà.
 ADRASTO
                                        Ti cangerai.
 CELIA
915lo cangiarmi?
 ADRASTO
                            Deh pensa...
 CELIA
 Già penso.
 ADRASTO
                       E che?
 CELIA
                                      Di non amarti mai.
 
    Se deve amar quest’alma,
 tu il vago non sarai
 che l’alma adorerà.
 
920   Non ti adular. Già sai
 che d’altri e più be’ rai
 arder amor mi fa.