Aminta, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IX
 
 AMINTA e ADRASTO
 
 ADRASTO
640La vittoria è già nostra.
 Fuggon gl’iniqui.
 AMINTA
                                  O lenti,
 inutili sudori, or che perduta
 ho la cara Euridice!
 ADRASTO
                                       Ove?
 AMINTA
                                                    La folta
 ombra del bosco a me ne chiude il calle.
645Perché l’empio non fugga e seco impune
 tragga la nobil preda,
 tu per vario sentier vanne, mio fido,
 con la metà de’ miei guerrieri in traccia;
 ed io l’orme con l’altra
650ne inseguirò.
 ADRASTO
                           Parto veloce.
 AMINTA
                                                    O numi!
 Giusti numi che avete
 l’innocenza in difesa,
 date lena al mio braccio e il piè reggete.
 
    Vengo a morir, mia vita,
655o a porti in libertà.
 
    Ma il ciel non soffrirà
 che a un empio in servitù
 resti tanta virtù,
 tanta beltà.
 
 Capanna di Silvio.