Aminta, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 ADRASTO
 
 ADRASTO
 Timidi affetti, ogni riguardo or ceda;
 or v’invito a goder. Celia in me trovi
485non un pastor... Ma posso
 così avvilirmi! Adrasto,
 ciò che amasti pastor, principe obblia.
 Ah, Celia, ch’io non t’ami! A che ti fece
 sì bella il ciel? Non ti formò natura
490per lasciarti perir fra’ boschi ignota.
 Sì, t’amerò, nulla distingue amore.
 Godrò che la tua sorte
 opra sia non del ciel ma del mio core.