Aminta, Firenze, Moucke, 1736 (controscene)

 SCENA VI
 
 ELPINO solo
 
 ELPINO
 Buona notte e buon anno,
 ecco l’amor finito,
270il negozio è fallito;
 questo Slvio l’è entrato tanto in grazia
 che non cura d’alcuno;
 ma io, che poi la so più che nessuno,
 parlerò a Silvio e, con quattro parole
275ch’io dica sole sole
 e gli sveli chi egli è, vedremo allora
 Celia andare in malora;
 allor costei, ch’adesso
 fa la balorda perch’ha paglia in becco,
280rimasta affatto in secco,
 sarà più mansueta; e intenderà
 quel che la furba ora non vuole intendere;
 ma queste donne a me non l’han da vendere.
 
    Son pur triste queste femmine!
285Quanto mai son triste affé!
 
    Fan pur ben le semplicette,
 le modeste e ritrosette;
 le sentite dir: «Che dite?
 Non intendo, non comprendo,
290non capisco, mi stupisco»;
 e san poi tutto benissimo
 e lo san meglio di te.