Aminta, Firenze, Vangelisti, 1703

 SCENA IV
 
 SILVIO
 
 SILVIO
1290Sì, di me sol deggio lagnarmi. In donna
 troppo voi confidaste,
 pure fiamme dell’alma, affetti miei.
 Ma che? Creduto avrei
 pria tenebroso il giorno,
1295senz’onde il mare e senz’arene il lido
 che ’l cor di Celia infido.
 
    Stelle ingiuste, un cor voi deste
 troppo infido a bel sembiante.
 
    O men vago un far dovreste
1300o far l’altro più costante.